Ciliegie Doppie – Ep. 12 Senza Occhi…in punta di piedi.

Marc è la gentilezza fatta uomo, mi ha conosciuto 5 minuti fa, eppure si è preso cura di me molto più di quanto è successo in tutta la mia esistenza.

Mi sono sempre detta: “Chloe ci si salva da soli”, ma è sempre stato un pensiero sbagliato e lo capisco adesso quando ho davanti un uomo che entra in punta di piedi nella mia vita ma che si muove con sicurezza e forza, che si lancia su un pavimento, “negli angoli bui delle mie stanze gelate” e che con i suoi occhi mi dice: “Ci sono io, ci penso io”..ed io mi vedo “appesa al suo respiro e mi vedo cadere per poi ritornare a sentirmi felice’.

Sento la sua mano tenere la borsa artigianale del ghiaccio sulla mia testa, mentre i miei occhi sono ancora dentro i suoi, mentre sento sul mio viso la forma di un sorriso.

Vuole ordinare nuovamente giapponese, io faccio un cenno con la testa o forse esclamo un sonoro: “Fanculo”…lo sento parlare al telefono, sta parlando in giapponese, credo, mentre parla non sposta la mano dalla mia testa, non esce dai miei occhi, mi guarda e mi sta dicendo: “Puoi fidarti di me”.

Mi prende la mano, mi fa una carezza e mi dice: “Vieni con me, mi è venuta un’idea…sapevi che il senso della vista a volte è veramente sopravvalutato? Sai che spesso un sapore lo riconosciamo erroneamente attraverso gli occhi? Lo stesso accade con il profumo.”

Mentre parla mi sta portando sul terrazzo, “Chiudi gli occhi un attimo, lo senti?”.

Certo che lo sento i nostri terrazzi sono pieni dei gelsomini di mia zia, mi dice di tenere gli occhi chiusi…mentre la mia mano è ancora nella sua e lui sta attraversando il terrazzo e mi sta portando a casa…sua.

Siamo entrati dalla finestra dove credo c’era il salotto della zia, ma è chiaro che lui ha cambiato tutto, mi fa sedere, e sono certa di essere su un letto, con gli occhi chiusi è tutto amplificato, forse ha notato che qualche muscolo del mio corpo si è teso perché mi dice: “Tranquilla…non succede niente, anche se sei nel mio letto, voglio solo farti stare comoda”.

Sento che apre un cassetto o un armadio…e sento che sta prendendo qualcosa, fruscio di stoffa o carta, non saprei dire con precisione…poi mi dice: “Adesso apri gli occhi”.

Non sbagliavo, sono nella sua camera, il letto è gigantesco, ha fatto lucidare il pavimento di legno, nella camera c’è solo il letto e un armadio grande, non ci sono comodini…forse non gli piacciono.

Davanti a me sfilano una ventina di cravatte: “Scegline una”…non so dove vuole arrivare ed io devo essere una pazza a fidarmi ma ogni mia molecola mi vuole li ed io mi fido del mio “sentire”.

Scelgo quella scura, lui la apre e me la mette intorno agli occhi, poi mi dice: “Adesso aspettami, voglio farti assaggiare 5 sapori, non muoverti.”

Mentalmente ripeto “Have no fear”.

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